Il genere castanea comprende 12 specie delle regioni temperate dell'emisfero boreale. I castagni sono alberi o arbusti con fusto ramificato a breve altezza e chioma rotonda, con foglie decidue, allungate, dentate, stipolate, a picciolo molto corto. Piante monoiche, il frutto è una noce arrotondata, edule, castano-bruna, singola o a 2-3 in un involucro 2-4 valvato, coperto con spine ramificate e appuntite.
Il castagno (Castanea sativa Miller) è un albero longevo (400-500 anni e più), alto in media 15-20 metri, con chioma espansa, apparato radicale robusto, ma poco sviluppato in profondità. Il legno è mediamente pesante, compatto ed elastico, ha una netta differenziazione tra alburno e duramen.
Specie submontana-mediterranea, moderatamente termofila, sensibile alle gelate tardive, esigente di terreni molto sciolti e profondi.
In Italia vegeta in tutto il piano medio montano dell'Appennino e sul piano basale delle Alpi, zona fitoclimatica del Castanetum, con trasgressioni talvolta nel Fagetum.
Per conservare i frutti, una volta raccolti, si mettono in un recipiente e li si ricoprono interamente d'acqua. I frutti che vengono a galla vanno eliminati perché malati. Ogni ventiquattr'ore bisogna sostituire una metà dell'acqua di conservazione, tranne che nel quinto e nell'ottavo giorno, quando l'acqua va sostituita interamente. Il nono giorno si tolgono le castagne dall'acqua, si fanno asciugare e poi si mantengono in cassette o in contenitori non troppo alti in un ambiente arieggiato, rivoltandole spesso perché non ammuffiscano.
Nella foto un raccoglitore di castagne nelle selve castanili del Comune di Montereale (L'Aquila).
Nessun commento:
Posta un commento