martedì 22 maggio 2012

Porte aperte


Perché il Consiglio Municipale fosse in grado di decidere sulla convenienza, il 31 ottobre 1862 l'ingegnere capo del Corpo Reale del Genio Civile - Direzione de' Lavori Pubblici nella Provincia di Abruzzo Ultra 2° in una missiva indirizzata al Sindaco di Aquila si pregiava con lui di fargli tenere accluso ad essa uno stimativo della spesa corrispondente ai lavori necessari onde sostituire all'attuale Porta del Castello in questa città un Cancello di ferro retto da due pilastri di maggior convenienza tanto per abbellimento del sito, quanto per corrispondere al termine del rettifico della Strada Nazionale che passa per lo intorno dell'abitato, pregandolo volersi compiacere fargli conoscere con sollecitudine la deliberazione che avrebbe preso sul proposito.

evidentemente non se ne fece nulla
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Un articolo di un quotidiano del 1936 intitolava "C'era una volta" la storiella di Porta Napoli...
... Quell'arco stretto, tagliato a sghimbescio è come un brigante in agguato. Strozza il traffico, fa logorare i freni a tutti i veicoli e fa vivere in eterna paura tutti quelli che sono costretti a passarvi come se sul capo pendesse sempre una spada di Damocle.
Una porta che non ha significazione storica, non ha valore artistico, non ha pregi estetici, non ha felice ubicazione costruttiva, che per il traffico rappresenta permanentemente un pericolo per cui la sua demolizione si rende indispensabile.
Se ne è parlato tanto da creare un caso Porta Napoli...
l'articolo concludeva: speriamo che almeno i nostri futuri nipoti raccontando ai bambini le storielle del bel tempo antico possano incominciarne una con: C'era una volta Porta Napoli

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