Le cartine topografiche dell'IGM (Istituto Geografico Militare), in particolare le "tavolette" in scala 1:25000, sono la base di riferimento per tutti coloro che praticano escursionismo o vita all'aria aperta.
L'impianto della rete cartografica IGM risale però al 1954 e molte informazioni riportate sulle carte si sono ormai evolute, in special modo il sistema viario (sentieri, mulattiere, carrarecce).
Per questo motivo sarebbe meglio utilizzare per i nostri hike le carte aggiornate, edite dalle Regioni, che sulla base della cartografia IGM riportano molte nuove evidenze come i nuovi agglomerati, i tracciati delle reti autostradali, le strade provinciali ormai asfaltate, le cave, etc.
Le cartine topografiche sono un pozzo d'informazioni: la morfologia del territorio è rappresentata in rosso col metodo delle isoipse, le acque sono disegnate in azzurro con l'indicazione delle fonti perenni, tutto ciò che è opera dell'uomo è di colore nero.
Anche la vegetazione è rappresentata in nero.
Il bosco è raffigurato con dei cerchietti e la specie botanica è indicata con un simbolo a parte.
Querce, castagni, faggi, pioppi, abeti, larici, pini, cipressi, alberi da frutto, carrubi, mandorli, olivi, agrumi, viti... e il ceduo? Che razza di pianta è... il ceduo?
Se egli abbatte un faggio, una quercia o un castagno, sa altrettanto bene che quella ceppaia emetterà i ricacci.
Le cartine topografiche sono un pozzo d'informazioni: la morfologia del territorio è rappresentata in rosso col metodo delle isoipse, le acque sono disegnate in azzurro con l'indicazione delle fonti perenni, tutto ciò che è opera dell'uomo è di colore nero.
Anche la vegetazione è rappresentata in nero.
Il bosco è raffigurato con dei cerchietti e la specie botanica è indicata con un simbolo a parte.
Querce, castagni, faggi, pioppi, abeti, larici, pini, cipressi, alberi da frutto, carrubi, mandorli, olivi, agrumi, viti... e il ceduo? Che razza di pianta è... il ceduo?
Questa parola, ceduo, non indica una specie botanica, si riferisce invece a un modo particolare di propagazione di alcuni boschi, un particolare modo di crescita delle piante o, almeno, di alcune specie di piante.
Quando un boscaiolo abbatte un pino, un larice o un abete, sa bene che dalla ceppaia rimasta in terra non sortirà più nulla.Se egli abbatte un faggio, una quercia o un castagno, sa altrettanto bene che quella ceppaia emetterà i ricacci.
Questi ricacci, chiamati "polloni", cresceranno fino a quando il boscaiolo di prima non tornerà a tagliarli, tutti o quasi tutti, allora ne usciranno altri e poi altri ancora, fin quando la capacià pollonifera della ceppaia non si esaurirà, ma per questo possiamo aspettare un bel po' e il lavoro lo continuerà il figliolo del boscaiolo, diventato ormai grande!
Il bosco ceduo, se non curato dall'uomo, è spesso fitto con rami intricati e può diventare impegnativo attraversarlo fuori dal sentiero.
ceduo di faggio in abito autunnale
cedui
fustaia
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